da alcuni anni la PAT sta cercando sistemi per diminuire sensibilmente il numero di presenze ursine sui suoi territori. Ci hanno provato con i finti attacchi ai forestali, ci hanno provato con le finte predazioni di animali da reddito, ci hanno provato con i furti nelle malghe, ci hanno provato con la morte di un residente, ci hanno provato con la pubblicazione delle ordinanze in notturna, ci hanno provato con le deportazioni degli orsi all’estero. Tutte le volte il mondo delle Associazioni animaliste si è attivato nelle sedi legali e l’iter per eliminare gli orsi è diventato tortuoso e complesso, ma questo ha reso più possibile la difesa degli indifesi, sostenendo la vita dei plantigradi. Ora la PAT ha escogitato l’uso dei bracconieri, che durante il dì indossano una casacca legittimata e di notte quella dei bracconieri. Ora gli orsi vengono uccisi lì dove si trovano, senza colpa e senza ragione. I loro resti vengono ben nascosti in modo tale che si rendano irriconoscibili, se non con l’analisi genetica, oppure in modo più sfrontato e plateale si lascia ciò che resta dell’animale scuoiato in bella vista, come per dire: “Abbiamo vinto noi”! Questo è il risultato della colposa politica trentina che non perde occasione per criminalizzare gli orsi, i lupi e i selvatici in generale, sfruttando anche i media locali molto collusi, e facendo in modo che i minus habens delle valli arrivino a credere a “Cappuccetto Rosso”, il peggior esempio di devianza contro la natura fatto favola, in un voluto clima di odio verso gli animali!
Citiamo l’ultimo caso dell’orsetto di cui resta solo la pelle ritrovata in un parco giochi. L’orsetto aveva circa un anno e mezzo ed era in buone condizioni di salute. Colui, che ha agito è uno psicopatico che ha una buona manualità nello scuoiare gli animali. Che dire? Chi la fa l’aspetti!
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