AnimalAid Italia

Sfregio

Proprio non ce la fanno! I trentini non ce la fanno a convivere con gli altri: turisti ma anche orsi, lupi, marmotte e altre specie selvatiche. Così oggi su una parete rocciosa all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo, è apparsa una scritta con pennarello indelebile che esorta i turisti a stare nelle proprie regioni di appartenenza. Lo sfregio risulta molto grave non tanto per l’espressione in sé, ma perché su tale superficie resiste da milioni di anni l’impronta di un fossile. Effetto dell’overtourism anche ad alta quota. Quindi la propaganda della PAT che invita a visitare questi luoghi, per incassare denari, non è poi così ben accetta dalla popolazione trentina. Chissà cosa ne penserà il Ministro del turismo? Chissà cosa ne penserà il presidente della PAT? Il trentino ci ha abituati a reazioni sociopatiche, sostenute dalla PAT, che uccide, carcera, avvelena, braccona, esporta gli ORSI, un bene indisponibile dello Stato Italiano, così come lo sono le Dolomiti patrimonio dell’UNESCO. Per altro è anche uscita una petizione che analizzando il problema sostiene che “l’afflusso massiccio non solo contribuisce all’inquinamento atmosferico e acustico, ma accelera anche l’erosione del suolo e disturba la fauna locale. L’eccessiva presenza umana sta mettendo a rischio la biodiversità unica di questa regione e sta deteriorando l’esperienza turistica stessa, con aria deteriorata e un ambiente meno silenzioso e sereno”.

Quindi? La soluzione? La soluzione a tutto ciò esiste: boicottare i trentini!

#OrsiLiberi

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Cadaveri

Ormai la terra del trentino sta diventando una fossa a cielo aperto. Spuntano cadaveri di orsi ovunque con cause di morte che l’istituto zooprofilattico rilascia in tempi lunghissimi. Questa volta si tratta di un orso trovato morto in un frutteto nella località di Cis in Val di Non. Chissà? Forse era in iperfagia e stava accumulando massa per poter far fronte all’inverno alpino e invece è morto. Le cause? Non si conoscono al momento e, forse, non verranno mai veramente rivelate. Chi era? Non si sa neppure questo perché non aveva il collare. Bisognerà attendere le analisi genetiche, ma noi un’ipotesi la proponiamo: era M91. Girava in zona da giorni e il patetico allevatore di tacchini gliela aveva giurata a morte, e l’orso è morto! Ora diventa sempre più difficile accettare che la gestione della fauna selvatica del trentino resti assegnata all’incompetenza e delirio della PAT. La lista degli orsi deceduti per varie cause è lunghissima. Noi crediamo che sia giunto il momento di sollevare questi incompetenti criminali dai loro uffici e far tornare la gestione degli orsi e dei lupi trentini al dicastero dell’Ambiente. E’ un’operazione complessa e laboriosa, ma mai provare mai vincere!

#OrsiLiberi

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Ghiacci

Un orso polare naviga alla deriva su un frammento di ghiaccio e arriva nelle acque islandesi, cercando forse di salvarsi dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ebbene: per il povero animale non c’è stata pietà, non c’è stata accoglienza. Il protocollo islandese prevede che si debba sopprimere un animale selvatico quando si avvicina ai centri abitati. Non è sfiorata neppure per un attimo all’agenzia dell’ambiente di Reykjavik l’idea di condurlo nuovamente nel suo territorio; operazione troppo costosa per le casse islandesi a quanto pare!

Dunque anche l’Islanda si dimostra insensibile e intollerante alla fauna selvatica, ricordando che l’Islanda è uno dei 4 paesi che caccia ancora le balene.

Ora ciò che resta del povero orso polare sarà oggetto di studi presso i laboratori di ricerca.

Un’altra vergogna ad opera del minus habens!

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Violenza

E’ in discussione al Parlamento e presso la Commissione Agricoltura la pdl bruzzone conosciuta meglio come “spara tutto”, che prosegue nella strada della deregulation venatoria selvaggia operata negli ultimi mesi dal Governo e dal Parlamento, e mette in serio rischio la sopravvivenza di molte specie selvatiche che, in caso di approvazione della pdl., saranno nel mirino delle doppiette 7 giorni su 7, senza tregua e senza alcuna possibilità di sottrarsi alle fucilate dei cacciatori. Ma la proposta di legge del deputato leghista è anche uno schiaffo all’Europa e alla nostra stessa Costituzione, il cui articolo 9 recentemente novellato cita espressamente la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali. Scandalosa l’ipotesi di non sospendere più la licenza a chi è condannato in via definitiva per il reato di caccia di frodo periodo di divieto generale. La pdl. propone infatti che tali calendari siano e emanati come provvedimento legislativo regionale (per di più con validità quinquennale) e non più come atto amministrativo stagionale. Obiettivo dell’articolo 2, invece, è quello di riconoscere un vero salvacondotto a quelle regioni che, più o meno intenzionalmente, dovessero approvare calendari venatori “illegittimi”. Ciò significa che nel caso in cui vi fossero violazioni normative, i calendari non potrebbero più essere impugnati, ed eventualmente sospesi in via cautelare dai TAR.

Sotto accusa sono finiti anche gli articoli 1 e 5 che, di fatto, finiscono per depenalizzare e liberalizzare i traffici degli uccelli imprigionati e sfruttati come richiami vivi, vanificando la tracciabilità degli animali. Infine, la proposta di consentire la caccia con impiego di termocamera per uso notturno è in aperto contrasto coi divieti sanciti in proposito dalla “Direttiva Habitat” dell’UE e dalla Convenzione di Berna sulla tutela della vita selvatica in Europa. E’ in atto un andamento smodato e autorizzato alla violenza più becera e ignorante. Ci auguriamo che le forze di opposizione impediscano l’approvazione di questa pdl per permettere all’Italia di rimanere quanto più possibile un paese CIVILE!

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Numeri

1 settembre 2024: apertura della stagione della caccia in Italia: bollettino dei morti e dei feriti pubblicato dall’Associazione Vittime della caccia.

– 1 cacciatore morto in a.v. a Caulonia, Reggio Calabria, 01.09.2024

– 1 cacciatore ferito in a.v. a Montalfano di Cupello, Chieti, Abruzzo, 01.09.2024

– 2 donne uccise in a.extravenatorio, Fratticciola Selvatica, Perugia, Umbria, news 10.09.2024

– 1 cacciatore morto in a.v. a Vobarno, Brescia, Lombardia, news 13.09.2024

– 1 cacciatore ferito in a.v. a Marcellina, Roma, Lazio, 15.09.2024.

https://www.vittimedellacaccia.org

La sensazione è quella di vivere una guerra non dichiarata, indiretta, subdola, cattiva e stupida, come coloro che la praticano, assumendo ruoli disonesti e per nulla scientifici.

Purtroppo questo governo è stato eletto con il forte contributo di questa lobby e di tutto ciò che gira intorno, e dunque eliminare questa pratica al momento è impossibile, visti anche i miseri risultati dei referendum abrogativi istituiti in questi anni.

Continueremo a leggere notizie luttuose e a pensare alle migliaia di animali sterminati da questi minus habens. Il reato di uccisione per mano di un cacciatore “sbadato” non esiste e quindi liberi tutti!

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#AnimalAidItalia

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No alla strage di animali in Turchia

Nuovo disegno di legge in Turchia mette a rischio la vita di milioni di cani randagi .
Questa la politica della Turchia di Erdogan.
4 milioni di cani.
Non colpevoli di essere al mondo.
Non colpevoli della mancanza di strutture adeguate del paese che avrebbero per legge dovuto prendersene cura, sterilizzarli e adeguatamente assicurarne la vita libera.
Non colpevoli per una società che sopprime chi non ha le “armi” per potersi difendere.
In linea con altrettanto orrende realtà della politica di questo paese, la Turchia si consolida nella sua retrograda posizione di oppressione verso chi è più debole.
Alleanza AntiSpecista scenderà in piazza il 6 settembre a Roma alle ore 16:00 punto di incontro Metro Castro Petrorio , consegneremo una lettera all’Ambasciatore Turco ,allineandoci con le Organizzazioni internazionali .
Alleanza AntiSpecista si allinea alla proposta del gruppo
ICAM – the International Companion Animal Management Coalition
A tale scopo e per poter generare una collaborazione fattiva e costruttiva, nonché civile per la miglior risoluzione della vicenda in oggetto, Alleanza AntiSpecista si unisce, nelle persone dei singoli presidenti, a tale richiesta della ICAM e, con la presente, chiede la convocazione di un Tavolo Internazionale di Unità di Crisi gestito dalla stessa ICAM